GOSHINDŌ – DIFESA PERSONALE
Lo scopo del Goshindō è la piena e perfetta capacità di autodifesa da ogni pericolo, attraverso il raggiungimento delle condizioni fisiche e mentali ottimali da parte dell’individuo.
Attraverso uno specifico e costante allenamento si perseguono tre obiettivi fondamentali, che costituiscono la base primaria della difesa personale:
– Previsione del pericolo;
– Capacità di sottrarsi alle aggressioni evitando il pericolo;
– Capacità di difendersi efficacemente dal pericolo in qualsiasi circostanza.

Occorre tenere ben presente che ogni qualvolta si ingaggia un combattimento o una lotta possono verificarsi soltanto due eventualità: quella in cui si vince e quella in cui si è perdenti.
Considerato peraltro che a volte con la sconfitta si rischia di perdere la vita, il Goshindō insegna soprattutto a non perdere, attraverso due fondamentali scelte personali di ogni individuo:
– evitando lo scontro, la lotta, il combattimento;
– intervenendo solo ed esclusivamente quando ne ricorra l’assoluta, ed inconfutabile necessità.
Per raggiungere tanto, il Goshindō, si preoccupa di formare il praticante, attraverso una serenità interiore che gli consenta di valutare opportunamente le alternative che si presentano, preservando in ogni caso sé stessi dal pericolo e contribuendo, attraverso l’esercizio fisico, a tener ben lontano il pericolo più importante: la malattia.
Il Goshindō è quindi inteso come sinonimo di vita sana e serena.

PREVISIONE DEL PERICOLO
Per difendersi dal pericolo è necessario, anzitutto, esserne coscienti, sentirlo, conoscerlo e, di conseguenza, essere in grado di prevenirlo.E’ indispensabile, pertanto, mantenere in controllo di sè stessi e delle proprie reazioni, a volte impreviste perché generate a livello inconscio, anche nelle situazioni più estreme e disperate.
Da tutto ciò deriva che dobbiamo conoscere noi stessi, essere coscienti dei nostri limiti e delle nostre possibilità di reazione, sia in agire che in non agire.Attraverso lo studio del proprio corpo, delle proprie sensazioni si può raggiungere quel benessere psico-fisico, quella tranquillità interiore che ci consente di affrontare ogni tipo di avversità e superarla.
Conoscere sè stessi significa, in ultima analisi, conoscere anche l’avversario ed essere in grado di vincerlo.

STRATEGIA E TATTICA

Come già detto, la difesa dal pericolo, cui mira il Goshindō, prescinde dalla difesa intesa come confronto fisico con l’avversario, in quanto il combattimento può essere considerato, finanche, come ultima scelta.
Anche quando il pericolo diventa oggettivamente e soggettivamente inarrestabile il Goshindō insegna che è bene tentare, persino, la fuga avvalendosi di un piano strategico per attuarla.
Il Goshindō, allora, si avvale di tutti i mezzi strategici e tattici sia nel caso che si scelga l’alternativa della fuga, ovvero che si sia costretti ad accettare il combattimento con l’avversario.
Si badi bene, però, che il Goshindō non insegna, con ciò ad essere codardi:ben diversa è la fuga di colui che ha paura perché non sa difendersi, da quella di colui che, con una perfetta conoscenza dei mezzi di difesa, la sceglie come soluzione più idonea ed opportuna per la salvaguardia di sè stesso o degli altri da qualsiasi danno conseguente la lotta.

REAZIONE E SCELTA DI TEMPO
Sia la strategia che la tattica, usate per evitare il confronto, devono essere altresì di aiuto se, come ultima scelta, si è costretti a difendersi non con la fuga ma col combattimento.
Escludendo ovviamente il caso dell’attacco a sorpresa, è con la strategia che bisogna provocare una reazione nell’avversario per indurlo ad esternare le sue intenzioni ove mai non fossero chiare fin dal primo istante ed essere in grado così di neutralizzare ogni mossa, ogni spostamento, ogni attacco con una reazione che preveda la tecnica più appropriata ed una precisa scelta di tempo.
E’ con la scelta di tempo, infatti, che una buona tecnica diventa estremamente efficace contro un avversario e l’efficacia dipende esclusivamente dal modo in cui si riesce ad essere tempestivi. Efficacia e tempestività dipendono a loro volta da come si riesce ad intuire in anticipo le intenzioni dell’avversario.
Come in principio perciò la capacità di prevedere il pericolo diveva servire per evitarlo, in caso di lotta deve mirare ad anticipare ogni azione avversaria consentendo di applicare la tattica più idonea per fronteggiarla.
La tattica, quindi, intesa come programma razionale di combattimento per il migliore utilizzo della tecnica in funzione delle proprie capacità, di quelle dell’avversario e delle circostanze di combattimento, rappresenta l’espressione psichica individuale che, contrapposta a quella fisica rappresentata dalla tecnica, si integra ad essa per il raggiungimento del massimo risultato.
Tali qualità essenziali sono sollecitate e sviluppate con la pratica del Goshindō.